- Pubblicata il 08/03/2020
- Autore: KERMIT
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
- Pubblicata il 08/03/2020
- Autore: KERMIT
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MISTRESS A SORPRESA – parte 2 – Matera (MT) - Lombardia Trasgressiva
Si alzò lentamente tenendosi la gonna, evidentemente non indossava biancheria intima. Camminò fino all'estremità del bar, nella saletta delle slot machine, semibuia e nascosta in un angolo. La sua espressione non cambiò mai, ma sapevo che voleva che la seguissi. Mi scusai con gli amici dicendo di dover andare in bagno. Mi avvicinai con cautela e provai a sedermi lì vicino.
- No! Sul pavimento... ai miei piedi... Quello è il tuo posto!
Tentai di protestare, ma lei mi girò le spalle. Se volevo parlarle, dovevo sedermi dove aveva detto, al mio posto.
Con riluttanza, mi arrangiai sulle piastrelle fredde e sporche del pavimento e lei comandò di avvicinarmi. Scivolai verso le sue gambe sentendo odore di tabacco. Anche se era vietato fumare, aveva acceso una sigaretta e si era appollaiata su uno degli sgabelli di fronte alle macchinette. Nella penombra, la vista delle sue cosce allargate e del suo pube nudo fu un'esca fomidabile.
- Chiudi a chiave la porta e torna al tuo posto!
- Ma qualcuno se ne accorgerà e ci cacceranno fuori...
- Non preoccuparti, mi conoscono e lascio loro sempre una lauta mancia...
Ubbidii e tornai sul pavimento. Lei si tolse una scarpa e mise un piede sulla mia spalla. Si chinò e bisbigliò:
- Sei solo una testa di cazzo... Non sei degno di sedere vicino a me. Dovresti essermi grato solo perchè ti sto parlando...
Quindi, senza preavviso, mi bloccò il piede sulla faccia. Sapevo cosa voleva.
- Ringrazia la tua padrona che ti permette di adorare il suo piede...
Non avevo mai incontrato una ragazza che giocasse il ruolo di padrona, di mistress, e in più ero mezzo ubriaco. Prima che potessi parlare, mi infilò il piede in bocca. All'inizio mi sentivo un po' umiliato, qualcuno nel parcheggio poteva vederci? Tuttavia fui ipnotizzato ancora una volta dal suo potere, tutto il resto sembrò scomparire mentre le leccavo e succhiavo il piede, muovendo la lingua sotto, sopra e intorno a ogni dito.
Trascinai la lingua fino alla caviglia, poi mi abbassai per riprendere il piede in bocca. All'improvviso con l'altro piede mi cacciò via. Allargò leggermente le gambe e cominciò ad accarezzarsi la figa.
CONTINUA
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