- Pubblicata il 06/07/2017
- Autore: LUIGINO P.
- Categoria: Racconti erotici prima volta
- Pubblicata il 06/07/2017
- Autore: LUIGINO P.
- Categoria: Racconti erotici prima volta
LA DISFUNZIONE DEL RETTILE - terzo atto - città Agrigento - Lombardia Trasgressiva
LA DISFUNZIONE DEL RETTILE - terzo atto - città Agrigento
Ad un certo punto, con calma olimpica, dal negozio è uscita una signora sui 70 anni e si è avvicinata.
- Sei tu che vuoi ficcàre una notte intera con la mia Miriam?
- Sì, sono io...
se vuoi, puoi prendere me...
Indossava abiti eleganti, aveva tette enormi, capezzoli larghi ed un grosso culo sporgente. Non era bella, ma incarnava perfettamente il prototipo di donna anziana che frequentavo nel corso delle mie innumerevoli minàte.
La tentazione di accettare era forte e stavo per cedere quando, inaspettatamente, è uscita pure Miriam. Lei e la 70enne hanno confabulato un po', mi hanno invitato ad entrare . Era un ambiente di lusso, tante poltrone, specchi, ragazze che tagliavano la barba ed i capelli e facevano manicure ad uomini di tutte le età. Più avanti, un primo corridoio con almeno cinque più cinque piccoli ambulatori per i massaggi, con porte rigorosamente chiuse. Non assomigliava certo ad un bordello.
Lei ha sorriso di nuovo e mi ha preso sottobraccio, accompagnandomi in un secondo corridoio che dava accesso ad un cortile e ad una palazzina interna.
- Come ti chiami?
- Luigi...
- Non è che li hai rubati?
- No, li ho prelevati dal mio conto corrente piano piano ed ho cercato di risparmiarne altri. Sa, vivo ancora coi miei...
- Sei proprio uno scimunito, ma sei simpatico... dammi del tu. Sei mai stato a letto con una donna?
- Certamente... solo che io.. ecco io...
- Ho capito, ti si ammoscia sul più bello...
- Si vede così tanto?
- Niente affatto, semmai il contrario! Sono venti minuti che ce l'hai duro sotto i pantaloni. Tranquillo, lascia fare a me... credi forse di essere l'unico a soffrire di questo disturbo? Sai quanti ce ne sono solo qui in città.Questa frase mi ha colpito moltissimo... se lo diceva lei doveva essere vero. Non ero mica il solo sfigato impotente dell'universo! Così mi sono subito rilassato. Siamo entrati in una stanza a piano terra e Miriam ha chiuso la porta a chiave. Mi ha fatto accomodare e si è tolta i pochi vestiti al rallentatore. Non troverò mai le parole adatte a descrivere il suo corpo abbronzato, ma chiaro come la luna nelle parti mai esposte al sole. Mi limiterò a ricordare il suo viso giovane con le labbra carnose imbellettate di rossetto, le abbondanti e sode tette color latte, i fianchi generosi che declinavano sino al culo bianco e rotondo, ed il pube che, sorprendentemente, esibiva una peluria nerissima e folta, ma circoscritta e rasata con la maestria di un esperto giardiniere.
CONTINUA
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